venerdì 10 giugno 2011

Poesia e Matematica


L'infinito

 «Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»
(Giacomo Leopardi)

Infinito potenziale spaziale (... interminati spazi di là da quella...);
Infinito potenziale temporale (... mi sovvien l'eterno...).

Lucio Lombardo Radice  L'infinito Editori Riuniti, Libri di base
  
La Poesia e la Matematica: due giuochi linguistici, due differenti forme di vita...

Nessun commento: