La sete di profitto del Capitale Globale è incontenibile: l’appropriazione dell’acqua pubblica, bene comune par excellence, è una sua mira strategica fondamentale. Il tentativo del governo italiano di far fallire il referendum del 12 giugno, per la difesa dell’acqua pubblica, appare come il miserabile tentativo di un ceto politico straccione e lumpenborghese di far proliferare qualche comitato d’affari.
sabato 7 maggio 2011
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